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“CHITARRE A PASO DOBLE”   
Domenico Scarlatti – sonata k308;
Mario Castelnuovo Tedesco – Preludi e fughe n°3, 4 e 15; Alexandre Tansman – Sonatina; Bruno Maderna – Serenata per un Satellite Il programma proposto inizia con una delle 555 sonate di Domenico Scarlatti, compositore e virtuoso clavicembalista vissuto a cavallo del 1600 e 1700. Alla brillantezza compositiva del barocco italiano abbiamo deciso di accostare un altro importante compositore Italiano, Mario Castelnuovo Tedesco, che con i suoi 24 preludi e fughe per duo di chitarre, scritti nel 1962, ci ha lasciato una grande opera di sapiente tecnica e talento, in cui la rigorosità delle fughe si accosta ad una cantabilità talvolta malinconica e talvolta riecheggiante di melodie popolari. Contemporaneo di Castelnuovo Tedesco, Alexandre Tansman è un autore caro al repertorio chitarristico in quanto, anche egli amico di Andrea Segovia, ha composto numerosi brani per il nostro strumento, tra cui la Sonatina, da noi proposta qui in una trascrizione per due chitarre.
Infine Serenata per un Satellite di Bruno Maderna, scelto da noi anche per la sua risaputa amicizia con Tansman,  è dedicata all’ingegnere Umberto Montalenti, il quale all’epoca era il direttore dell’European Space Operation Center, con sede a Darmstadt. La prima esecuzione della Serenata avvenne la stessa notte in cui, sotto la direzione di Umberto Montalenti, fu messo in orbita il satellite ESRO I B “Boreas”.

Chitarre: Leonardo Vanni Martini e Gloria Elgamal

J.K. Mertz (1806-1856), “Drei Nänien Trauerlieder” (Am Grabe der Geliebten, Ich Denke Dein, Trauermarsch); J.K. Mertz (1806-1856), “Unruhe”.
M.Giuliani (1781-1829), “Variazioni concertanti” op. 130 Il programma vuole proporsi come un piccolo assaggio della sonorità chitarristica ottocentesca classica e di quella romantica: dalle “Variazioni concertanti” op. 130 di Giuliani, che esplorano le capacità virtuosistiche della chitarra attraverso abili incastri dal sapore “concertato”, ai “Drei Nänien Trauerlieder” di Mertz, che esprimono, in un clima lirico e patetico, le armonie e le sonorità proprie del romanticismo. Infine, “Unruhe”, dove l’atmosfera generale di “irrequietezza” (da cui il titolo del brano) è inframezzata da una dolce parentesi cantabile.

Mariachiara Tascione
Piccoli Comuni

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Dir. artistica Emanuela Petroni
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