critico-d-arte-paolo-battaglia-la-terra-borgese

CIADD NEWS 24... in diretta RADIO e TV

Inesattezze del Corriere della Sera, Giuseppe Bellantonio difende la verità storica e filologica del Regolare Corpo Azzurro Simbolico Degli Antichi Liberi ed Accettati Massoni – Storica Comunione Italiana di Piazza del Gesù

Ecco la nota dell’avvocato Giuseppe Bellantonio, presidente della Comunione di Piazza del Gesù

critico-d-arte-paolo-battaglia-la-terra-borgese

«Da notizie di stampa, cartacea e non, pubblicate ieri l’altro anche su autorevoli testate – quali sono, ad esempio il ‘Corriere della Sera’ e ‘II Fatto Quotidiano’ – e attinenti a un incontro tenuto l’altro ieri 3 Dicembre 2022 a Roma da parte della GRAN LOGGIA D’ITALIA DEGLI ANTICID LIBERI ACCETTATI MURATORI – Obbedienza di Piazza del Gesu – Palazzo Vitelleschi – sono state colte fastidiose inesattezze d’ordine Storico e Legale, commesse dai redattori degli articoli.

Orbene, è opportuno chiarire, proprio attraverso questo ‘Comunicato Stampa’, poiché non tutti sanno e molti ‘ignorano’ o ‘credono’ di sapere: tanto a beneficio dei curiosi o di quanti interessati a tali pratiche, quanto a beneficio di quegli pseudo-studiosi, nonché autori di un qualche testo, che, indulgendo nella pessima pratica del copia-incolla si ostinano a perpetuare errori esiziali quanto banali, poiché facili da ovviare. Basta documentarsi, piuttosto che non copiare o riportare senza verificare fonti (non di rado inquinate) e documenti.   Quanto qui contenuto, invece, potrà essere fonte di preoccupazione per coloro che – attraverso affabulazioni e/o fantasticherie – possano intendere ovvero possano prestarsi a far credere cose non vere – quindi non reali, ossia irreali, false-; cose errate di cui qui si intende ristabilire le VERITÀ STORICHE nonché, DOCUMENTATE: non certo artefatte né rimodellate.

1)     La Gran Loggia d’ltalia degli Antichi Liberi Accettati Muratori – Obbedienza di Piazza del Gesu – Palazzo Vitelleschi (dal nome dell’attuale Sede in Roma), NON e nata nel 1908 ne nel 1910, bensi nei primissimi anni del 1960. Per essere più precisi, in data 4 Maggio 1962, Giovanni Ghinazzi, Riccardo Granata, Anton Gino Domeneghini e altri – al termine di un regolare processo massonico basato su più documenti d’accusa – vennero espulsi con ignominia, a seguito di tradimento, dalla Serenissima Gran Loggia Nazionale Italiana degli Antichi Liberi e Accettati Massoni della Comunione di Piazza del Gesu, allora sedente a Piazza del Gesu 47, in Roma. In sede processuale interna, venne anche accertato che mentre era ancora attivo proprio nella ‘Comunione di Piazza del Gesu’, Giovanni Ghinazzi e altri avevano già costituito altra e diversa associazione per proseguire nel proprio disegno, qualora ii colpo di mano interno non fosse riuscito. Tale altra e diversa associazione scimmiottava spudoratamente, riprendendolo pressoché in toto, il titolo distintivo – il nome, per capirci – della Comunione di cui costoro avevano tentato di impossessarsi con un colpo di mano e indubbie complicità interne. Quindi, la nuova e diversa realtà costituita allora dal Ghinazzi, e che tenne la propria prima Grande Assemblea il 24 Giugno 1962, NON ha mai avuto alcuna attinenza legate, storica, documentale, iniziatica e ritualistica con la regolare e unica COMUNIONE DI PIAZZA DEL GESÙ, ne mai ha occupato locali di alcun tipo a Piazza del Gesù. E ancora: il contesto che ruotava intorno al Ghinazzi NON ha mai avuto – ne ha, ne mai potrà averne – alcun legarne di causa-effetto per cui possa ricondursi – nientemeno! – a Saverio Fera o a Placido Martini o ad altre luminose Figure del passato e della Storia della Massoneria Italiana – in generale, anteriormente al 1962 – e della Massoneria della Comunione di Piazza del Gesù – in particolare -; come pure NULLA ha a che vedere con la storica scissione avvenuta tra il 1908 e il 1910 e che  allora  segnò la divisione tra feriani  e balloriani. E ancora: NULLA c’entra con il Grande Oriente sorto nel 1805 come NULLA c’entra con i fatti storici e massonici intercorsi tra il 1805 e il 1908, e conseguenzialmente dal 1908 ad oggi; NULLA ha a che vedere con  quella  ‘Gran Loggia d’ltalia’  già attiva  alle  dipendenze  del Supremo  Consiglio e quindi della Massoneria di Rito Scozzese Antico ed Accettato, anche se forse taluno – con disinvolte abbreviazioni – possa indulgere alla tentazione di confondere, ricondursi e quindi accreditarsi solo citandola. Sia ben chiaro: la ‘Gran Loggia degli Antichi Liberi Accettati Muratori’ di Palazzo Vitelleschi è cosa altra, ben diversa e distinta della GRAN LOGGIA D’ITALIA tout court.

2)     L’inserimento della componente femminile nella Massoneria Italiana, che in altra occasione l’Illustre dott. Paolo Mieli – il 9 Novembre 2019, a Matera – fece risalire a 50/55 anni prima (quindi, tra il 1964 ed il 1969) per illuminata volontà di Palazzo Vitelleschi, ha invero altri padri nobili e altre date di riferimento: tanto il giornalista che lo storico rimarrebbero sorpresi nell’indagare a fondo! La ‘Serenissima Gran Loggia Nazionale  Italiana degli ALAM  della  Comunione  di  Piazza  del  Gesù  dalla quale venne espulso il Ghinazzi, aveva già al proprio interno più Logge femminili ‘di adozione’. Senza citare altre date, si ricorda che già nel 1956 componenti della ‘Comunione di Piazza del Gesù diedero energica enfasi e rinnovato vigore alla operatività della componente iniziatica femminile. Sempre presente, seppur in modo distinto e separato, con pari dignità, e resasi poi autonoma con il nome di ‘Gran Loggia Femminile Italiana’.

3)     II sig. Giovanni Ghinazzi (cfr. punto 1) e altri con lui ai vertici del loro sodalizio, fin da subito tentarono di appropriarsi illecitamente del nome dell’ente dal quale erano stati espulsi. Vuoi utilizzando l’indicazione SERENISSIMA e il toponimo PIAZZA DEL GESÙ, vuoi utilizzando l’indicazione DISCENDENZA DI PIAZZA DEL GESÙ, vuoi utilizzando COMUNIONE DI PIAZZA DEL GESÙ. Nonostante gli innumerevoli tentativi di far recedere il Ghinazzi ed i suoi da tale abuso (all’epoca, il ricorso all’Autorità ‘profana’ veniva scrupolosamente evitato: la regola aurea era che ‘i panni sporchi si lavano in famiglia’), non ci fu niente da fare. Fu cosi che il Sovrano Piero Piacentini, nell’interesse della Comunione di Piazza del Gesù, il 29 Gennaio 1965 formulò espresso atto di intimazione, diffida e messa in mora nei confronti del Ghinazzi, e – proseguendo imperterrita l’azione del Ghinazzi – richiedendo poi al Tribunale di Roma di pronunciarsi. II 18 Giugno 1967 il Tribunale di Roma diffido il Ghinazzi dal proseguire nella sua disinvolta opera, inibendogli tra gli altri l’utilizzo dei termini SERENISSIMA, PIAZZA DEL GESÙ, COMUNIONE DI PIAZZA DEL GESÙ, DISCENDENZA DI PIAZZA DEL GESÙ (riconoscendoli prerogativa esclusiva della controparte, che è poi la scrivente). Quel che venne concesso e quindi autorizzato dal Tribunale lo si può leggere nell’attuale carta intestata del sodalizio fondato dal Ghinazzi. Ancora nel 1974, a margine della fallita unificazione della Comunione di Piazza del Gesù con il GOI di Palazzo Giustiniani, il Ghinazzi tentò invano di inserirsi nuovamente in tale discorso: ma il suo breve tentativo, per l’ennesima volta, naufragò a motivo dell’insussistenza di ogni proprio diritto o titolo.

Già la Massoneria – e quindi, a cascata, tutti i Massoni – e afflitta e svillaneggiata da quanti l’additino come rea o complice di ogni sorta di misfatti, mentre in realtà quanti ne hanno decretato la decadenza e la degenerescenza sono coloro i quali da essa abbiano potuto trarne sostentamento, giovamento e lucro, non di rado in commistione con la c.d. ‘criminalità organizzata’, non c’è quindi alcun bisogno di ricorrere a truffe dialettiche o a fantasiose e illecite ricostruzioni atoriche per accreditarsi di un bagaglio inalienabile e irraggiungibile: quello della prima e unica Comunione storicamente riconosciuta in Italia a livello internazionale, ossia la ‘Comunione di Piazza del Gesù.

Ringraziamo per la cortese attenzione che verra rivolta al presente contenuto, che certamente non agevolerà chi possa intendere fare operazioni di disinvolto marketing abusando dell’altrui credulità, specie adoperando dati ed elementi falsi – conclude Giuseppe Bellantonio».

(Visited 4.520 times, 1 visits today)
Invia un messaggio
1
Dir. artistica Emanuela Petroni
Salve, posso esserti utile ?